Approfondimento Il Castello delle Aquile

Il Castello delle Aquile è un racconto storico dove si approfondisce la breve vita di Enrico VI  più noto come il padre di Federico II e figlio del Barbarossa, due giganti della storia medievale. Di Lui si ricorda la partecipazione alla III crociata durante il papato di Celestino III ed il matrimonio con Costanza d’Altavilla, ultima regina normanna che ha retto con fermezza il regno di Sicilia e di Puglia. Il racconto ruota intorno ad un evento per certi aspetti misterioso e che a tutt’oggi per molti non è risolto: la causa del malore che pose fine ai giorni dell’Imperatore. Nel pieno delle sue forze, durante una battuta di caccia conclusa nel castello con un allegro banchetto dove Bacco la fece da padrone, un improvviso malore lo costrinse a ritornare urgentemente a Messina. Qui aggravatosi progressivamente venne a mancare dopo circa un mese (settembre 1197) Avvelenato? o forse un malore dovuto ad altro? E’ proprio questo che pensa Helmut von… lo storico tedesco venuto da Desdra assieme alla nipote Cristiana per capirne di più durante il soggiorno a Fiumedinisi dove si trova il castello, paesino collinare ricco di siti storici (d’epoca rinascimentale e spagnola) visitato da Goethe, a pochi chilometri da Messina e da Taormina. Il soggiorno di Helmut sarà allietato dalla calda ospitalità dei paesani e dai loro costumi che faranno di tutto per metterlo a suo agio; il resto lo farà lo splendido paesaggio mozzafiato tra i luccichii del mitico Ionio e faville dell’Etna che la sera illuminano Taormina. La presenza del professore nel capoluogo prima di finire la ricerca sarà un’occasione in più per visitare il Duomo dove si svolsero i funerali di Enrico VI (ed anche quelli di Corrado IV) e ricordare circostanze importanti della vita di Federico II come le Assisi di Messina per la legiferazione sull’ordine pubblico in tutto il regno e la coniazione degli augustali d’oro. Alla fine le ricerche effettuate porteranno Helmut von… a sposare la tesi dell’avvelenamento, gesto compiuto quasi certamente dal siniscalco di corte Markward. Infatti il siniscalco, dopo il malore di Enrico VI era scappato all’improvviso. Fu la stessa regina Costanza a sospettare subito di lui tanto che ordinò di catturarlo. Così Markward alla guida di truppe mercenarie, dopo aver saccheggiato l’Abbazia di Montecassino e diverse città dell’Italia centro-meridionale, sbarcò in Sicilia e con l’appoggio dei Saraceni riuscì a conquistare Palermo e Catania, ma sotto le mura di Messina trovò la morte(1202). Non era ancora finita,infatti dopo la morte di Filippo di Svevia, fratello di Enrico VI , (assassinato nel 1208 da Otto Wittelsbach conte del Palatinato) il Guelfo Ottone IV di Braunschweig sposò la figlia di Filippo,(Beatrice) e nel 1209 venne incoronato Imperatore a Roma. Ben presto le sue mire si indirizzarono sul regno Normanno, rivendicandone i diritti dell’Impero, ma altrettanto rapida fu la risposta di Innocenzo III che lo scomunicò e sostenne la necessità di una nuova elezione caldeggiando l’elezione di Federico II. Appoggiato dai principi e dai vescovi tedeschi riuniti a Norimberga il nipote del Barbarossa venne eletto Re dei Romani e ottone IV decaduto, così venne meno il disegno di rovesciare il regno Normanno.

Codice ISBN 88-87043-07-8    € 8.75    pagine n° 160

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Approfondimento Storie del borgo

L’ambientazione del racconto ruota attorno all’Abbazia di S. Scolastica ed il circondario mettendo particolarmente in risalto la differenza tra la vita dai ritmi secolari dei benedettini e quella della gente sempre più trascinata in un tempo dove non c’è spazio per altruismo e comprensione. La tematica trattata ricorda per analogia quella vissuta da Renzo e Lucia, infatti nel racconto la potenza del denaro e di chi ce l’ha farà  di tutto per ostacolare un sogno d’amore che grazie all’accoglienza dei benedettini non verrà meno. Lo sanno bene Ubaldo ed Agnese che perseguitati dall’egoismo e dall’indifferenza trovano riparo e conforto nell’accoglienza offerta dai monaci. Il testo si presta bene a gite scolastiche e ricerche storiche sull’Ordine Benedettino (fu la prima fondata da S:Benedetto) , la visitarono imperatori e re subendo devastazioni dai Saraceni e briganti più di una volta. Le truppe napoleoniche l’occuparono durante la presa di Roma appropriandosi di preziosi incunaboli e rarissime pergamene. Altro motivo d’interesse riportato fedelmente nello scorrere del racconto è l’istallazione per la prima volta in Italia di una tipografia fatta da due Tedeschi (1464) che fecero di S. Scolastica il luogo che diede origine alla produzione moderna del libro.

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Approfondimento a Vent’anni Sprecati

La Zancle Editrice  ha pubblicato il testo Vent’anni Sprecati che tratta la storia vera di uno studente che comportandosi in maniera superficiale e sottovalutando il pericolo di contagio per la convivenza con una donna dal passato equivoco contrae l’infezione (AIDS); il resto lo fa il gruppo iniziandolo allo spinello che presto lo porterà a far uso di sostanze dalle quali diventa dipendente. Questa via è comune a quasi tutti i ragazzi che frequentano un gruppo dove si “ fuma” con facilità e dove chi non condivide viene subito emarginato. Il testo è di facile lettura ed ha come scopo fare prevenzione nel mondo giovanile ad attuare le giuste prevenzioni sui rapporti con persone a rischio e sulle tematiche della tossicodipendenza e sulle gravi conseguenze indotte dall’uso di sostanze tossiche perdita di concentrazione e di memoria, indifferenza e superficialità per lo studio, sottovalutazione di gravi pericoli evitando qualsiasi forma di prevenzione-AIDS. Al libro si accompagna un questionario redatto da un psicoterapeuta (a domanda risposta) con lo scopo di attenzionare nel profondo della coscienza dei ragazzi il grave pericolo a cui vanno incontro supportati dai loro insegnanti che di certo li aiuteranno a superare ostacoli e dubbi che sono la caratteristica fondamentale dei giovani. Il libro si usa  in seno al progetto educazione alla salute ed a quello di educazione alla legalità.

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